Stai provando da tempo a lavorare solo con la musica e sei stanco?
Hai pensato almeno una volta di
GETTARE LA SPUGNA
perché vorresti un futuro stabile, che questo settore non può darti?
Fermati un secondo e leggi con attenzione!
Se vuoi vivere e prosperare nel mercato musicale odierno devi capire che la produzione rappresenta il mezzo sul quale si muovono i ricavi di un’industria intera, ovvero oltre 26 Bilioni di dollari l’anno (dati Global Music Report), il veicolo chiave che devi e puoi utilizzare per raggiungere la tua sostenibilità musicale.
Smettiamola quindi di parlare di VISIBILITÀ
e iniziamo seriamente a parlare di SOSTENIBILITÀ.
Oggi tutti si lamentano dicendo che in questo settore non c’è lavoro, o che è troppo difficile riuscire a raggiungere uno stipendio stabile. La verità è un’altra:
1
Gli artisti non sanno sfruttare le loro produzioni perché non hanno una strategia organizzata per guadagnare grazie ad esse, e cedono il loro lavoro a piattaforme che monetizzano al posto loro, in cambio di “visibilità”.
Risultato? Lenta agonia e fallimento certo.
2
I professionisti, paradossalmente, non sanno come posizionarsi e far sapere che il proprio servizio è superiore alla concorrenza, che ha un livello medio bassissimo!
Risultato? Identico al punto 1.
Entrambe le problematiche hanno un filo comune:
sapersi promuovere attraverso la produzione.
TI SEI MAI FERMATO A PENSARE A QUANTO, FINO AD OGGI, HAI “INVESTITO” PER LE TUE PRODUZIONI, E QUANTI SOLDI SONO RIENTRATI DA QUESTO TUO “INVESTIMENTO”?
Solo al pensiero, sei già con le mani tra i capelli, vero?
I soldi che hai guadagnato, qualsiasi sia la tua figura, sono NETTAMENTE INFERIORI ai soldi che hai “investito”.
Esiste una soluzione?
All’interno del mercato musicale attuale, c’è chi già sfrutta le TUE produzioni come veicolo per i propri servizi, ma tu non lo sai.
“In che senso sfruttano le mie produzioni come veicolo per i propri servizi”?Il Sole 24 Ore scrive in un articolo:
“Cambia la musica: da bene a servizio Raccontare la music economy, tutta l’economia – diretta e indiretta – che ruota intorno alla musica, significa innanzitutto provare a descrivere questo grande cambiamento che ha investito la filiera, sovvertito le gerarchie tra segmenti di attività, rivoluzionato in alcuni casi drammaticamente le vite di chi la musica la produce e le abitudini di chi ne fruisce.
La musica non è affatto finita, come si temeva potesse accadere a inizio millennio. Anzi, per paradosso non ce n’è mai stata tanta intorno a noi: ci accompagna in cuffia, riprodotta dai nostri smartphone, mentre facciamo jogging al parco, ci segue tra gli scaffali del supermercato mentre facciamo la spesa, arricchisce le nostre stories su Instagram. Per provocazione, potremmo addirittura dire che ce n’è persino troppa: da bene da possedere (il vecchio LP o il CD acquistati con la paghetta settimanale) è diventata un servizio”
Torniamo a noi…
Le piattaforme digitali, ad esempio, oggi offrono un servizio semi-gratuito, ovvero la possibilità di ascoltare un vastissimo numero di musica tramite un abbonamento, o in modo gratuito. Ma non sono loro a produrre la musica.
Chi fornisce loro il prodotto (ovvero la musica) per far sì che loro possano offrire il loro servizio (ovvero l'abbonamento per ascoltare la musica)?
ESATTAMENTE TU.
TU, LE TUE PRODUZIONI, PER IL LORO GUADAGNO.
Tu gli stai fornendo il prodotto senza farti pagare. Ti facciamo un parallelismo:
TU SEI IL FORNITORE CHE HA CONSEGNATO IL SUO PRODOTTO AD UN’AZIENDA CHE NON TI PAGA. Ti sembra normale?
Questo sistema, che ora stiamo cercando di semplificare per farti capire il nocciolo della questione, colpisce TUTTE LE FIGURE, NESSUNA ESCLUSA!
Il producer si troverà a lavorare con artisti che, ad un certo punto, non avranno budget per sostenersi e proseguire le produzioni dei loro progetti.
L’artista caccerà soldi di tasca propria fin che ne ha, per poi ad un certo punto gettare la spugna e andare a fare altro di mestiere per sostenersi, nella “speranza” che un giorno succeda “qualcosa” e, come per magia, dalla sua musica inizi a guadagnare.
Chi ha uno studio di registrazione si trova oggi con in mano una “scatola vuota”, poiché il mercato attuale è saturo e la concorrenza è spietata.
L’insegnamento è ormai diventato il piano B del 98% dei musicisti, dei cantanti e performer che, in mancanza di questa entrata, morirebbero di fame.
MA ALLORA PERCHÈ ESISTONO TANTISSIME REALTÀ, ARTISTI, PRODUCER, PERFORMER, MUSICISTI, CHE LAVORANO TANTISSIMO?
SONO DEI SUPEREROI? ESSERI SUPERDOTATI?
No! La realtà è che hanno progetti ed attività che funzionano poiché:
1
Conoscono bene il mercato musicale attuale, hanno capito come si è evoluto e, al contrario della maggioranza, si sono saputi “adattare”!
2
Hanno una strategia molto, molto chiara!
3
Hanno un loro PRECISO e specifico MODELLO DI BUSINESS e utilizzano le loro produzioni come VEICOLO per i loro SERVIZI, e non per foraggiare il servizio di qualcun altro!
DEVI METTERTI IN TESTA E CAPIRE CHE OGGI IL MERCATO MUSICALE SI BASA UNICAMENTE SU UN MODELLO DI SERVIZIO, E NON DI PRODOTTO!
Fino a che continuerai a ragionare in ottica di prodotto, fallirai con una lenta agonia!
Noi di Music Business Italia non ci stancheremo mai di ripeterlo:
Dalla musica NON si guadagna, si guadagna ATTRAVERSO la musica.
Steve Jordan, produttore e musicista vincitore di due Grammy Awards, afferma:
“I musicisti non hanno bisogno dell’industria musicale, ma è l’industria musicale ad aver bisogno di loro, altrimenti l’industria non esisterebbe.”
I dati del Global Music Report riportano che il mercato della musica muove 26 BILIONI DI DOLLARI all’anno.
Ora, vuoi davvero dirci che nella musica non c’è lavoro?
Pensi davvero che da questa enorme fetta economica non sia possibile ricavare un tuo spazio, un tuo personale ricavo, un tuo stipendio?
Ciò che devi fare è
CONSAPEVOLIZZARTI SU QUELLI CHE SONO I MECCANISMI DEL MERCATO ATTUALE, CAPIRE COME SI È EVOLUTO DA PRODOTTO A SERVIZIO E COME PUOI OGGI SFRUTTARE LE TUE PRODUZIONI PER VEICOLARE IL TUO SERVIZIO.
NON HAI UN SERVIZIO?
Lo costruiremo insieme!
HAI GIÀ UN SERVIZIO?
Lo implementeremo e lo faremo scalare!
“Perché mai dovrei ascoltarvi?” Ti starai giustamente chiedendo.
Perché anche noi eravamo nella tua stessa situazione e capiamo benissimo la frustrazione che stai vivendo. Sappiamo quanti sacrifici hai dovuto fare per arrivare ad avere le competenze che hai oggi, o quanto hai rischiato economicamente per la tua attività. Allora vogliamo dirti che il cambiamento è avvenuto solo nel momento in cui siamo diventati realmente CONSAPEVOLI rispetto ai meccanismi di funzionamento del nuovo mercato, e da ormai tre anni ci battiamo per rendere le persone che vogliono lavorare e scalare in questo settore CONSAPEVOLI DI QUESTI CAMBIAMENTI.Abbiamo affiancato oltre 200 progetti dal 2020 ad oggi, e tutti hanno un problema in comune: nessuno sa muoversi strategicamente e non capisce come sfruttare le produzioni per rendere il proprio servizio, artistico e non, sostenibile.
Oggi, sono davvero tante le persone che grazie al nostro aiuto hanno aperto P.IVA, lavorano in questo settore o magari, “semplicemente”, hanno capito che fare musica di lavoro NON FA DAVVERO PER LORO!
DICONO DI NOI
Il “Dizionario della Produzione Sostenibile“ non è un semplice videocorso ma un percorso di affiancamento strategico.
Un percorso che NON SOLO ti donerà tutta la CONSAPEVOLEZZA di cui hai bisogno per affrontare questo settore ma che ti farà capire in modo estremamente dettagliato come devi sfruttare le tue produzioni per INCREMENTARE I TUOI GUADAGNI e GENERARE UNA REALE SOSTENIBILITA’.
Vuoi capire concretamente quali sono le tappe di questo percorso?
“Si, bello. Ma quanto mi costa?”
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